Lavoro e infortuni: un triste connubio che continua a coesistere nel Bel Paese ancor oggi. Secondo i dati elaborati dalla Cisl Mb Lecco, nel territorio di Monza e Brianza nel 2023 si sono contati 8 morti sul lavoro e 7.937 infortuni (nel 2022 erano stati 9.891) oltre a 252 casi di malattie professionali (contro i 221 del 2022). A livello lombardo il 77% delle morti è avvenuto sul posto di lavoro e il 23% in itinere. A essere più coinvolto, il settore industriale con il 46% dei casi, seguito dal terziario (24%) e dall’artigianato (18%). Sia per quanto riguarda le morti che gli infortuni sono gli uomini a essere maggiormente interessati; per il secondo settore, però, il maggior numero di problematiche è stato registrato nel settore terziario (27%), seguito dall’industria (26%), dall’occupazione statale (17%) e dall’artigianato (6,5%).
Al primo posto per incidenza si trova il comparto sanità e assistenza sociale, seguito dal trasporto e magazzinaggio, dal commercio e dalle costruzioni. Quasi il 62% delle malattie professionali coinvolgono il sistema osteomuscolare, seguite da malattie del sistema nervoso e all’orecchio. Il settore più esposto è quello dell’industria e servizi (94%).
«La media è di un ferito al minuto – commenta alla stampa locale Mirco Scaccabarozzi, segretario generale Cisl Mb Lecco –Negli anni peggiori anche uno ogni 50 secondi. A volte lesioni minime, a volte amputazioni o danni che peseranno per sempre non solo nelle biografie individuali ma anche di quelle famigliari. E poi il dato esiziale. Un morto ogni otto ore. Ambizioni, sogni, affetti, progetti per il futuro: tutto dissolto per sempre e spesso per palesi violazioni delle più elementari norme sulla sicurezza. Ecco perché occorre agire il prima possibile mettendo mano ai decreti attuativi per completare gli aspetti pratici del Dlgs 81, il Testo Unico sulla sicurezza del 2008».