Grazie a un uso più efficiente degli spazi ufficio o fornendo ai team l’accesso a spazi di lavoro flessibili, le aziende hanno ridotto il consumo di energia di circa il 19%. E’ quanto rivela la ricerca condotta da Mortar Research per IWG su 511 dirigenti d’azienda e responsabili di strutture che lavorano in ibrido nell’aprile del 2024 attualmente in corso.
Secondo quanto emerso dalla survey, il lavoro ibrido si è rivelato un elemento fondamentale per ridurre il consumo di energia complessivo e la carbon footprint; ad affermarlo l’84% degli interpellati, con ulteriori riduzioni in vista dato che il 79% intende prendere in considerazione altre soluzioni per abbattere i consumi, tra cui offrire ai dipendenti l’accesso a luoghi di lavoro flessibili o ridimensionare i propri spazi a uso ufficio.
Spazi di lavoro più piccoli e ubicati a livello regionale/locale, infatti, generalmente registrano un tasso di occupazione più alto e dunque livelli di emissioni minori per dipendente. Senza contare che, come evidenziato da un precedente studio di IWG risalente al 2023, solo un lavoratore su cinque affronterebbe ogni giorno un tragitto superiore ai 30 minuti per raggiungere l’ufficio, mentre il 60% desidera avere uno spazio di lavoro entro 15 minuti dalla propria abitazione.
«Il passaggio globale al lavoro ibrido non porta solo forti vantaggi economici e di produttività alle aziende e miglioramenti nell’equilibrio vita-lavoro dei dipendenti, ma anche significativi benefici ambientali – spiegano i fautori della ricerca- Quest’ultimo studio conferma che le aziende che hanno adottato il lavoro ibrido hanno già ridotto significativamente il loro consumo di energia».